Salve Dottore,
lei ha pubblicato un post sui farmaci biologici e la loro presunta efficacia chiedendo opinioni. In un commento successivo, un utente si lamenta degli effetti collaterali dovuti ai farmaci biologici dopo averli sperimentati (reali, concreti), comunicando di aver trovato sollievo solo ricorrendo all’omeopatia. Successivamente, lei ha dismesso l’omeopatia quale possibile cura per la psoriasi o comunque quale metodo per alleviare i sintomi.
Successivamente, lei ha dichiarato:”mi spiace per sua moglie ma mi dissocio dai suoi facili consigli. La psoriasi è un problema complesso e la soluzione non è nell’estrarre la carta giusta e fortunata dal mazzo.”.
Quello che voglio dire, come ho già detto, è che anche i consigli “meno facili”, quelli dei medici, quelli complessi, non godono di uno status “necessariamente” più elevato, almeno per quanto riguarda la psoriasi. E non è colpa dei medici, è colpa del fatto che non esistono soluzioni farmacologiche e non esisteranno mai. Perché non esisteranno mai? Perché la ricerca di nuovi farmaci è effettuata dalle case farmaceutiche e queste ultime non hanno alcun interesse a trovare una soluzione alla malattia. Come dimostrato dal mio ultimo post, numeri alla mano, le case farmaceutiche sono interessate ad un flusso continuo di utili, sono interessate ad evitare l’autodistruzione che avverrebbe se la psoriasi (e molte altre malattie croniche) venisse sconfitta. Le case farmaceutiche non fanno parte di un’associazione di volontariato.
Quindi ben venga l’informazione, ben venga l’omeopatia, ben venga qualsiasi soluzione che non danneggi la salute e comporti dei benefici. La cosa più importante è informarsi, sia che si tratti di scegliere un dermatologo sia che si tratti di curarsi applicando olio di oliva sulle lesioni. L’importante è informarsi e non dismettere nessuna argomentazione.
Ad esempio, un ampio dibattito è emerso nel tempo sulla correlazione potenziale tra alimentazione e psoriasi e sempre “dismesso con superficialità dalla comunità scientifica”. Io posso dirle e dimostrare, foto ad alta risoluzione alla mano, che modificando la dieta, almeno nel mio caso (e sembra anche in molti altri casi), la sintomatologia della psoriasi migliora. Le lesioni si schiariscono, le croste cadono con una doccia, i farmaci hanno 10 volte la potenza che avrebbero avuto con una dieta “normale” (e lei è consapevole di cosa questo significhi, si può evitare l’effetto rebound dei cortisonici utilizzando il farmaco per un tempo significativamente minore). Durante un altro periodo, ho provato a mangiare solo tonno per un mese riducendo le quantità di cibo e la psoriasi è sparita completamente per qualche tempo fino a quando non ho ricominciato a mangiare normalmente, ovunque.
Non mi fraintenda, con questo non voglio affermare nulla e non voglio stabilire correlazioni/relazioni causa-effetto, ma come faccio a fidarmi di quella “comunità scientifica” che è interessata solo al profitto? Chi me lo dice che tutti gli esperimenti siano stati effettuati? Chi me lo dice che il mondo accademico, molte volte finanziato dalle stesse case farmaceutiche che producono i farmaci, sia davvero interessato a trovare delle soluzioni?
In sintesi, ben venga la “carta fortunata dal mazzo” se non comporta dei danni alla salute ed è sempre appropriato consultare un medico per cominciare ad informarsi ma la cosa più importante è l’informazione e non rivolgersi ad un medico/farmaco a prescindere, bisogna informarsi e non affidarsi completamente e senza riserve ai farmaci in commercio, almeno per la psoriasi dove per la maggior parte i problemi derivanti dalla patologia sono più che altro di tipo estetico. Tra questi, i farmaci biologici.
Inoltre, i disagi derivanti dalla psoriasi non sono solo pratici ma anche di tipo psicologico, molte volte si avverte un senso d’impotenza perché i farmaci non fanno effetto e ci si sente in balia degli eventi. Anche nel caso in cui gli effetti della sua “carta fortunata dal mazzo” fossero solo quelli di dare un po’ più di fiducia ai malati di psoriasi…ben venga, la carta fortunata dal mazzo sarebbe comunque più utile di un farmaco a parità di condizioni (e sempre che non comporti dei danni per la salute) visto che un malato di psoriasi su dieci pensa al suicidio. E non pensa al suicidio perché ha preso in mano la situazione ma perché i farmaci non funzionano.
Dottore, più chiaro di così.
[ALTRE CONSIDERAZIONI]
Dottore, alla fine i farmaci son sempre quelli e son due o tre molecole. Cortisone, calcipotriolo, ciclosporina, biologici, non è che si vada tanto lontano. Inoltre, come le ho scritto in un post, anche quando un farmaco topico sembra essere promettente, le istruzioni per la sua applicazione, come nel caso di molti altri farmaci topici, sembrano scritte da malati di mente. L’abbassamento della qualità di vita dovuto alla psoriasi è più che compensato dall’abbassamento della qualità di vita dovuto al fatto di dover utilizzare dei farmaci. Nel caso di Enstilar, il farmaco è rischioso se ti finisce negli occhi e non lo devi spargere sugli oggetti quando non devi curare le mani ma se lo usi per curare le mani ti può finire negli occhi e lo puoi spargere ovunque. Sinceramente, sarebbe disposto a farsi spruzzare un po’ di Enstilar negli occhi o a correre il rischio che ci finisca? Stessa cosa per altri farmaci.
Se usi il Dovobet ogni volta butti i vestiti ed hai gli stessi problemi di Enstilar con una minore efficacia.
E soprattutto, quando dovrebbero essere utilizzati in modo tale da non pregiudicare le normali attività quotidiane?
Inoltre, perché per i farmaci, soprattutto i cortisonici, non si specifica che vanno utilizzati “al bisogno”? Avrà qualcosa a che fare con il fatto che se la psoriasi non ti viene naturalmente, forse ti ritorna per il fatto di aver utilizzato il cortisone che devi continuare a comprare? Io non ho bisogno di usare Enstilar per un mese tutti i giorni, a me basta usarlo due giorni a distanza di 15 giorni tra l’una e l’altra applicazione. Delle case farmaceutiche così “distratte” dovrebbero essere considerate affidabili?
Perché non si specifica da qualche parte, e questa è anche una responsabilità dei medici, che diverse parti del corpo hanno diversi livelli di assorbimento dei cortisonici così da non distruggere la pelle in zone specifiche quali i genitali ed il viso?
Sbaglio o l’assorbimento dei cortisonici applicati nell’area genitale è di circa quaranta volte superiore ai cortisonici applicati sulle mani? A me questa cosa nessun medico l’ha mai detta prescrivendo lo stesso farmaco, corticosteroidi “potenti” su tutto il corpo. In completa autonomia ho stracciato 280 euro di prescrizione/visita da un ciarlatano, barone universitario, applicando sui genitali un farmaco che si usa per le punture d’insetto, il corticosteroide più blando che esiste, idrocortisone acetato ed ottenendo degli ottimi risultati con meno effetti collaterali.
Vede, forse c’è un motivo per il quale i pazienti scelgono la carta fortunata dal mazzo, in definitiva perché non si capisce assolutamente nulla, anche quando non ci sono interessi economici di mezzo.
Tra l’altro, non voglio fare allusioni nei suoi confronti, assolutamente non mi fraintenda ma lo sappiamo tutti come lavorano le case farmaceutiche con la classe medica e come viene “spinto” un farmaco piuttosto che un altro, è stato più volte dimostrato, provato, anche nel caso specifico della psoriasi e molti medici son stati addirittura indagati, credo anche finiti in galera.
Insomma, almeno per la psoriasi, non esistono santi e fonti autorevoli di cui fidarsi ciecamente, non ancora. L’unica cosa che bisogna fare è informarsi, sia per trovare un dermatologo che per rivolgersi ad uno stregone indiano perché se una differenza reale tra le due figure esiste non è sempre percepita.